Film svedese del 1973, diretto da I. Bergman.
Interpreti principali H. Andersson, I. Thulin, L. Ullmann, E. Josephson, K.
Sylwan. Agli inizi del Novecento, in una villa circondata da un grande parco,
Agnes (Andersson) sta morendo di cancro e ha al suo capezzale le due sorelle,
Maria e Karin (Ullmann e Thulin) e la governante (Sylwan). Le due giovani donne,
perennemente in conflitto tra loro e afflitte da nevrosi e paure, riusciranno
solo a concentrarsi su se stesse, offrendo ad Agnes esclusivamente assistenza
infermieristica, spesso controvoglia. Girato con un uso psicoanalitico del
colore (soprattutto il rosso, visto come rappresentante della profondità
dell'anima), il film è caratterizzato dalla presenza di una precisa
scansione temporale (i cui elementi portanti sono l'orologio, il diario, la
musica) e da un'organizzazione dello spazio, fatta simbolicamente in modo
geometrico, che riesce a controllare visivamente l'emotività che nasce
dal racconto stesso. Il titolo è ripreso da una recensione musicale
riferita a un quartetto di Mozart, lì definito un
mélange
di "sussurri e grida".